È pronta ad abbandonare il camice bianco la fascia più giovane della professione: il 25% dei medici tra i 25 e 34 anni, il 31% di quelli tra i 35 e i 44 anni.
L’indagine quantitativa“La condizione dei medici a due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19”, condotta dall’Istituto Piepoli per conto della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, è stata presentata il 21 aprile 2022 a Roma nell’ambito della Conferenza nazionale sulla Questione Medica.
Emerge il rilevante aumento dei carichi di lavoro durante la pandemia – oltre il 37% sul territorio, più del 28% in ospedale.
Si dichiara “stressato” il 90% dei medici del territorio, il 72% dei medici ospedalieri, l’80% degli specialisti ambulatoriali, il 62% degli odontoiatri.
In particolare, ciò che è emerso è la sempre più crescente difficoltà da parte dei medici a conciliare esigenze lavorative con quelle familiari e sociali. I ritmi lavorativi dettati dall’aumentato fabbisogno di salute si traducono nell’impossibilità di godere di riposi e ferie.
La mancanza di risorse umane disponibili è certamente una delle cause.
Come possono i medici trovare il giusto equilibrio tra vita privata e lavorativa?
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